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Verza

Nome scientifico

Brassica oleracea var. sabauda

Famiglia

Brassicacee

Coltivato da

“Armonia Verde” Pozzolengo, “Fattoria Paradello” Rodengo Saiano

Stagionalità

G
F
M
A
M
G
L
A
S
O
N
D

Curiosità e coltivazione biologica

Originaria delle regioni costiere del Mediterraneo e dell’Atlantico e fortemente coltivate nelle regioni centrosettentrionali dell’Italia. Veniva consumata dai romani cruda prima dei banchetti in quanto aiutava la protezione della mucosa dalle lesioni legate all’alcool.

Essendo ricca di vitamina C veniva anche utilizzata, insieme alla cipolla, come piatto principale sulle navi in prevenzione alla pellagra.

Coltivare una verza in modo biologico significa non utilizzare concimi chimici fortemente azotati evitando l’accumulo di nitrato all’interno del prodotto che porterebbe a un degrado di parte della vitamina C.

Non utilizzare il solfato di potassio come concime permette anche di ridurre la concentrazione di zolfo all’interno del prodotto, limitando il cattivo odore che si sprigiona poi nella cottura.

La cavolaia, principale “nemico” della famiglia dei cavoli, talvolta difficilmente controllabile con i trattamenti ammessi nel biologico può comportare una riduzione di produzione.

Fa bene perchè...

Il cavolo verza contiene elevate quantità di vitamina C e di B-carotene, oltre a molti antiossidanti: proprio per queste caratteristiche è considerato un alimento “anti-tumorale”. L’elevato contenuto in fibra alimentare (2,7%) previene e cura la stipsi.

Il cavolo verza fornisce circa 20 Kcal e 2 grammi di proteine per 100 grammi di alimento, una percentuale di carboidrati del 2,8 % e i lipidi sono quasi totalmente assenti. Possiede virtù digestive, rimineralizzanti e ricostituenti.

Suggerimenti di eco-cucina…antisprechi!

È preferibile non sottoporre la verza a lunghe cotture, per non perdere tutte le sue proprietà benefiche; volendo la si può mangiare anche cruda in insalata, tagliata sottilmente.

Solitamente le foglie esterne sono le più coriacee, per cui vi consigliamo di utilizzarle, insieme al gambo, in zuppe o minestroni che richiedono una cottura più lunga.

In frigorifero si conserva tranquillamente anche qualche settimana, altrimenti potete affettarla, sbollentarla velocemente, asciugarla e riporla in contenitori ermetici, che andranno poi in freezer per una conservazione più lunga.