Radicchio
Nome scientifico
Cichorium intybus
Famiglia
Asteraceae
Coltivato da
Az. Agr. Armonia Verde, Pozzolengo (BS)
Stagionalità
Curiosità e coltivazione biologica
Il radicchio è una pianta di produzione autunnale e invernale, che cresce bene in Veneto, patria di origine delle varietà più conosciute: il radicchio rosso di Verona, di Treviso, di Chioggia, e quelli variegati di Castelfranco e di Lusia. La pianta è oggi diffusa sia in Europa, sia in Asia ed Africa settentrionale, ed è uno dei vegetali più diffusi e apprezzati in tutto il mondo per le sue caratteristiche organolettiche.
Lo si trova anche nel territorio bresciano, perché è una pianta molto resistente, che si adatta a diversi tipi di terreno e di temperatura, sia al freddo che alle alte temperature. La sua coltivazione biologica si presta all’avvicendamento per rotazione delle colture, dopo cavoli, fagioli, spinaci, patata precoce. Uno degli elementi più importanti per la buona riuscita della coltivazione è la preparazione del terreno, con una buona irrigazione e il controllo e la cura frequenti anche durante la crescita della pianta, avvalendosi di tecniche biologiche anti-infestanti.
Alcune note per riconoscere le varietà:
Radicchio Rosso di Treviso: di dimensioni medio, grandi, le foglie hanno un colore che diventa rosso in autunno e formano un cespo lungo e stretto a forma di fuso.
Rosso di Verona: Si ritiene derivi per selezione da quello Rosso di Treviso, dal quale differisce perché più corto e di forma sferoidale. Ha foglie rotondeggianti che in autunno si chiudono a formare un grumolo pieno e compatto. La nervatura principale è bianca e molto sviluppata.
Rosso di Chioggia: Sembra derivare dal Variegato di Castelfranco. Le foglie sono grandi, rotondeggianti, formano un grumolo di forma sferica, talora schiacciato all’apice.
Variegato di Castelfranco: Considerato il radicchio migliore per quanto riguarda le caratteristiche organolettiche, deriva dall’incrocio tra il Rosso di Treviso e l’Endivia scarola. La pianta presenta foglie grandi e rotondeggianti con margine frangiato; in autunno compaiono delle striature di colore rosso-viola.
Variegato di Chioggia: Questa varietà deriva per incrocio e selezione dal Variegato di Castelfranco; le foglie sono rotondeggianti, grandi, ondulate e, a differenza di quelle del Variegato di Castelfranco, formano un grumolo di forma sferica o leggermente allungata, simile a quella del Rosso di Chioggia.
Fa bene perchè...
…è ricco di potassio, ma ha un discreto contenuto anche di magnesio, fosforo, calcio, zinco, sodio, ferro rame e manganese, a seconda della varietà. Un ortaggio dalle virtù depurative, grazie anche alla presenza di molta acqua, che lo rende adatto per una dieta ipocalorica e per chi soffre di problemi di digestione. E’ anche annoverato tra gli alimenti antiossidanti perchè ricco di antociani, utili per il sistema circolatorio e il triptofano, un aminoacido essenziale, non sintetizzato dal corpo umano, precursore della serotonina che aiuta a regolare i ritmi del sonno.
Suggerimenti di eco-cucina…antisprechi!
Per lavarlo vi consigliamo di tagliare i cespi a metà ed allargare leggermente le foglie per far scorrere l’acqua tra le foglie.
Potete conservarlo in frigorifero nello scomparto della verdura, in un sacchetto di plastica o avvolto in un telo da cucina. Può durare così in frigo anche per una settimana.
Consigliamo il suo utilizzo prevalentemente crudo, per poterne sfruttare a pieno vitamine e sali minerali. Potete tagliarlo a striscioline o aggiungerlo in foglie ad un’insalata, oppure sfruttare le sue foglie come un contenitore per realizzare dei finger food con creme a base di formaggio fresco.