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Cavolo cappuccio rosso

Nome scientifico

Brassica oleracea var. capitata f. rubra

Famiglia

Brassicaceae

Coltivato da

Toniolli Stefano – Val di Gresta

Curiosità e coltivazione biologica

L’utilizzo del cavolo cappuccio sia crudo che cotto rappresenta una buona mossa per tenere in forma il proprio organismo, fare il pieno di vitamine e fibre e salvaguardare la pressione arteriosa, l’indice glicemico e i livelli di colesterolo nel sangue.

Molte popolazioni antiche come i Romani non si facevano mai mancare questo alimento, in versione fermentata, per garantirsi un corretto apporto di vitamine e un buon funzionamento intestinale. Come si usa in macrobiotica infatti, è una buona abitudine per tutto l’organismo assumere i famosi crauti, che si ottengono facendo macerare il cavolo cappuccio crudo, tagliato sottilissimo e condito solo con sale, pressato con dei pesi in modo tale da far perdere l’acqua in eccesso. Questa preparazione è molto consigliata in una dieta ricca di carni ad esempio, non è un caso infatti che se ne faccia molto uso nei paesi nordici, dove carni e insaccati vanno alla grande, i batteri che si sviluppano durante la fermentazione dei crauti sono dei probiotici intestinali formidabili.