Ronzo-Chienis (TN)
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Dal 2009 i fratelli Stefano e Paolo decidono di cambiare completamente vita, lasciano il lavoro in ambito edile e iniziano a coltivare ortaggi biologici in alta Val di Gresta.
Con l’aiuto del padre che coltivava da anni e frequentando vari corsi di formazione per giovani agricoltori hanno iniziato con pochi ortaggi aumentando la gamma anno dopo anno affrontando varie difficoltà (appezzamenti piccoli, mancanza di impianto irriguo, pendenze dei terreni).
Nel 2015 iniziano la vendita diretta al mercato biologico di Rovereto e iniziano la collaborazione con Corto Bio diventando soci fondatori.
Nel 2021 entra in azienda Loredana, moglie di Stefano che segue principalmente la vendita al dettaglio.
Il nostro scopo è quello di produrre ortaggi in grado di nutrire l’uomo nella sua totalità. Unire lavoro e vita. Rispettare la terra.
Titolare:Toniolli Stefano, Toniolli Paolo e Mazzucchi Loredana
Superficie bio Ha: 5
Numero addetti: 3
Prodotti: Carote, patate, cappuccio, sedano rapa, rapa rossa, crauti.
Collabora con Cortobio dal 2015
Mantenere fertilità e biodiversità nei nostri terreni.
Dedichiamo particolare attenzione al rispetto del terreno, evitiamo interventi troppo invasivi per limitarne il compattamento e garantendone così la fertilità preferendo il lavoro manuale o con attrezzature leggere. In OrtiGresta vengono largamente utilizzati i microrganismi per mantenere in equilibrio tutto l’ecosistema che circonda la pianta.
La carota è il nostro fiore all’occhiello, dolce, croccante e tenera, non ha mai il legno all’interno (anche se grossa). Dedichiamo molta attenzione alla sua coltivazione soprattutto nel togliere l’erba, lavoro che facciamo manualmente, infatti si dice “curare la carote”, si svolge in ginocchio con l’utilizzo di una zappetta o di un coltellino.
In generale in estate siamo molto impegnati nel togliere l’erba agli ortaggi, zappando o “curando”. Nel biologico è molto importante prevenire l’attacco di insetti nocivi o di malattie perché quando si manifestano la produzione può essere compromessa ed è molto difficile rimediare ai danni subiti, di conseguenza una parte del raccolto viene persa.
Coltiviamo in alta montagna fino a 1250 m, e grazie all’escursione termica tra giorno e notte i nostri ortaggi acquistano un sapore intenso