“Armonia verde”: l’agricoltura biologica come scelta etica
La mia azienda è nata 5 anni fa, quando ho maturato il desiderio di creare qualcosa di mio. Prima di fare questo lavoro ero un tecnologo alimentare, mi occupavo di ricerca e sviluppo. Quello che facevo però non mi soddisfaceva, perché mi accorgevo che spesso l’industria agro-alimentare non utilizzava materie prime di qualità e salutari. Così ho deciso di coltivare un terreno biologico, per produrre cibo sano e naturale, pensando anche alle generazioni future e ai miei figli.
Ho iniziato quasi per gioco, diventando un coltivatore biologico, ma è stata una scelta etica che ancora oggi mi fa star bene con me stesso e in cui credo molto.
Un pò di storia…
Ho cominciato dal nulla con un terreno che era già biologico preso in affitto, sostenendo il primo anno di attività con il lavoro di giardiniere. Ho iniziato a farmi conoscere, prima nel mio paese, Desenzano e poi anche in altre zone. Ora sono abbastanza attrezzato e l’azienda è cresciuta: sono riuscito a costruire 12 serre ed assumere un dipendente. Oggi riesco a garantire una produzione costante, e a dare varietà e continuità di prodotto locale senza approvvigionarmi da produttori esterni. Il fulcro delle mie vendite è all’ingrosso e con i mercati, dove ci tengo ad essere presente per divulgare e spiegare il prodotto e far capire la diversità della produzione biologica.
Quali sono le tue maggiori produzioni?
Sono contro la monocoltura, quindi pratico la rotazione degli ortaggi riuscendo a produrre quasi tutto, tranne le carote e il sedano che non sono adatti al tipo di terreno.
Tra i miei maggiori prodotti: insalate, asparagi e pomodori.
Raccontaci il tuo prodotto preferito…
I finocchi e i pomodori sono i prodotti che preferisco, anche se sono i più difficili da coltivare perché ci vuole una tecnica fine e quindi per me è una sorta di sfida per il miglioramento continuo. La mia soddisfazione è quella d’essere riuscito ad esportali anche in Germania, a Monaco, grazie al supporto del Centro Agro-alimentare di Verona che mi ha aiutato a raggiungere il mercato tedesco. Sono contento di poterlo fare perché so che in Germania le persone sono molto sensibili e coerenti rispetto ai temi del biologico e della sostenibilità.
Quali sono state le prime colture bio con le quali sei partito?
Sono partito subito con il bio, la prima cosa che ho coltivato è stata l’insalata perché aveva un ciclo più breve, ma prima ho dovuto lavorare per capire il terreno e cosa mi veniva meglio o peggio. Dopo qualche anno con i terreni a Pozzolengo, Solferino e Centenaro le coltivazioni sono aumentate.
Con quali tecniche coltivi?
Utilizzo solo fertilizzanti naturali, letame bio senza antibiotici e cerco di tenermi aggiornato sulle tecniche che mi permettano di coltivare nel modo più naturale possibile. Uso molto la tecnica del sovescio che prevede l’uso di legumi come concimanti, perché permette di fissare direttamente l’azoto atmosferico, evitano l’accumulo di nitrati. Poi la rotazione delle colture, che permette di non affaticare il terreno e la pacciamatura con teli biodegradabili.
Perché hai scelto la coltivazione biologica?
Proprio perché ero convinto di voler offrire un prodotto sano ed il biologico era la strada più giusta per farlo. Oggi in Italia c’è ancora poca sensibilità verso il biologico, per questo ci tengo molto al contatto con le persone, mi piace incontrarle ai mercati e spiegare il mio prodotto. La comunicazione e la divulgazione per me sono molto importanti per far capire il valore del prodotto biologico e di ciò che c’è dietro.
E’ possibile visitare l’azienda e in che modo?
Ogni anno organizziamo stagionalmente delle visite programmate di gruppo, l’anno scorso sono venuti anche alcuni clienti del servizio Cortobio. Offriamo delle visite guidate sul campo, ma anche attività didattiche per le scuole, senza scopo di lucro, per dare ai ragazzi l’opportunità di ritrovare il contatto con la terra e trasmettere loro il valore del nutrirsi con prodotti sani coltivati secondo metodi sostenibili, buoni per la salute e l’ambiente.
Quella di Andrea è una storia interessante, non solo perché ha deciso di fare un cambiamento radicale nella sua vita professionale, ma anche perché è un giovane che ha avuto il coraggio di fare una scelta di valore sulla base di principi etici ed ecologici ammirabili che nel tempo, gli hanno dato ragione e successo.
Cortobio è felice di avere aziende come “Armonia Verde” tra i suoi fornitori e di poter supportare il lavoro di piccoli agricoltori che, con pazienza, partendo con pochi mezzi e investimenti, sono riusciti a creare nuove attività produttive.