Cavolo nero
Nome scientifico
Brassica Oleracea
Famiglia
Brassicaceae
Coltivato da
Fattoria Paradello (Rodengo Saiano – BS)
Stagionalità
Curiosità e coltivazione biologica
Il cavolo nero, detto anche “Cavolo nero di Toscana” o “Cavolo a penna“, è un tipico ingrediente della cucina toscana e della famosa “ribollita” una minestra di fagioli con pane raffermo e verdure varie.
Si presenta con foglie spesse e nervate che sembrano essere ricoperte di bolle, di colore verde scuro con riflessi bluastri, con bordi che possono essere lisci e arricciati a seconda della varietà e dall’odore acidulo. La parte centrale del cavolo nero, di colore bianco, risulta essere poco appetitosa, mentre le foglie hanno un sapore intenso ma più dolce rispetto ad altre varietà di cavoli. Il cavolo nero è uno dei più antichi ortaggi che rappresentano la grande famiglia dei cavoli, sopporta benissimo le basse temperature, ma tollera anche le temperature elevate. Solitamente diventa più gustoso dopo aver preso i primi geli, man mano che la pianta cresce si staccano le foglie esterne e continua a produrne di nuove.
Fa bene perchè...
Il cavolo nero, se consumato crudo, possiede una notevole quantità di vitamina A e C, contiene inoltre potassio e acido folico ed è poco calorico (400 gr circa 120 calorie). È una ricchissima fonte di antiossidanti, ha proprietà immunostimolanti ed è un antinfiammatorio naturale, che ci aiuta ad affrontare l’inverno lontano dai dolori, tanto che nel passato veniva usato anche per bendaggi antinfiammatori. Inoltre è ricchissimo di ferro, quindi adatto nella dieta vegetariana e dona un ottimo apporto di fibre all’organismo.
Suggerimenti di eco-cucina…antisprechi!
Avvolgendo le foglie in un canovaccio appena inumidito si prolunga la conservazione in frigorifero.