Perché credere nella certificazione biologica?
Sapete quante e quali sono le storie belle e positive di chi ha scelto la certificazione biologica?
Per raccontarle tutte ci vorrebbero circa 152 giorni se, ad ogni agricoltore biologico, fossero dati 5 minuti per parlare della sua esperienza sul campo.
Sono più di 43.000 le aziende agricole italiane che non emettono nell’ambiente nessuna sostanza chimica di sintesi, quasi 6.000 le aziende di trasformazione, questi numeri se trasformati in dati concreti significano 200.000 occupati e un fatturato di 2,1 miliardi di euro sul mercato italiano, senza contare le esportazioni all’estero.
Sul totale di aziende agricole e di trasformazione circa il 95% è soggetto a numerose visite ispettive.
Questi sono solo alcuni dei dati che Federbio mostra nella replica “Il biologico è sotto controllo” all’articolo dell’Espresso sulle truffe alimentari .
Il biologico certificato è sottoposto a più controlli rispetto all’agricoltura tradizionale oltre a quelli di legge del settore agro-alimentare.
Come facciamo a non incorrere nel pericolo di acquistare un falso bio?
La garanzia che i prodotti di Cortobio siano biologici certificati è data dal documento di accompagnamento dove potrete trovare il nome e il codice dell’ente di controllo, l’Istituto Mediterraneo di Certificazione e il nostro codice operatore.
Collaboriamo solo con produttori certificati biologici con i quali abbiamo costruito, nel tempo, un rapporto diretto e cooperativo. Il contatto ravvicinato permette così di toccare con mano come coltivano e se si mantengono in linea con i nostri principi biologici ed ecologici.
Un prodotto certificato da un ente riconosciuto è garanzia di un “vero biologico” che assicura al consumatore di nutrirsi con un prodotto sano perché privo di pesticidi chimici e ogm.
Cosa deve contenere l’etichetta di un prodotto certificato biologico?
- Il codice ISO che identifica la nazione (IT);
- il metodo di produzione (BIO);
- il codice dell’organismo di controllo preceduto dalla dicitura: Organismo di Controllo autorizzato dal Ministero per le Politiche Agricole e Forestali MIPAAF;
- il codice dell’operatore;
- il riferimento all’ultimo certificato di conformità rilasciato con la data dell’ultima revisione.
Per i prodotti confezionati vige l’obbligo di inserire in etichetta, a fianco dei dati sul produttore, anche il nuovo Logo di produzione biologica dell’Unione Europea.